27/03/07

SALA BOLSHOI: omaggio a Vladimir Horowitz


Il giorno che Horowitz suonò

c’erano milioni di presenze.

Fu la nostalgia, la tenerezza

che ci raccolse dentro le sue dita.

Eravamo le mani senza tempo

la tastiera docile e fremente

l’attesa della gente, l’intuizione.


Angela I.
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Ad uno dei più grandi pianisti mai esistiti, l' ucraino Vladimir Horowitz, la cui musica in una domenica del lontano 1986 mi emozionò tantissimo, anche per il significato della sua presenza in Russia, che io ho cercato modestamente di esprimere, dedico questi versi, rimasti finora inediti, scritti durante il suo concerto nella Sala del teatro Bolshoi a Mosca.
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Per accedere al video, cliccare sul titolo del post. In sottofondo la magnifica interpretazione di Horowitz della Sonata N. 2 per pianoforte di Frédéric Chopin.
Nella foto, che ho catturato da un video in movimento, le mani del grande pianista, che sembrano deformate, sono il risultato della velocità e dei virtuosismi di V. H. Sul web ci sono tantissime foto sue, ma ho preferito pubblicare questa, per la suggestione che ho tentato di darvi.
Le spoglie mortali di Horowitz riposano in terra italiana, nel cimitero monumentale di Milano, nella tomba della famiglia Toscanini, avendo egli sposato la figlia del grande direttore d' orchestra.

4 commenti:

Lucy ha detto...

Entusiasmante!!!!!!!!!Tra l'altro Chopin è il mio autore preferito e ho la fortuna di ascoltarlo spesso, grazie a mio figlio che studia "piano" già da quando aveva 7 anni. Anche lui è un pianista sensibile, ma certamente non confrontabile. Gli farò ascoltare questa suonata, anche se credo che lui conosca molto bene Horowitz. Glie lo chiederò. Grazie Angela, per tutte queste emozioni che, con semplicità, riesci a trasmettermi.

enza ha detto...

Angela, bello il video, bella la musica, bellissima la poesia.
Il coinvolgimento è stato assoluto.

Angela ha detto...

Grazie a te per le parole entusiaste, Lucia. La semplicità comunicativa, ritengo, sia più difficile da ottenere di controrcimenti ed elucubrazioni sintattiche e grammaticali. Anche se le parole appaiono semplici, quasi elementari, diventano dense di significato espressivo quando nascono da un concetto e da un sentire chiaro.
La musica di sottofondo non è tutta la Sonata di Chopin, naturalmente; ho cercato di estrapolare un brano significativo, che già di per sé, pesa parecchio.
Attendiamo il giudizio di tuo figlio.

Angela ha detto...

Onore alla musica, soprattutto, Enza!!! Al genio di Chopin e all' interpretazione di Horowitz!!! Per me l' evento del concerto a Mosca fu il segnale chiaro della nuova svolta voluta da Gorbacev. Qualche tempo dopo accadde un episodio che mi coinvolse altrettanto emotivamente. Poi ne parlerò.