09/03/07

Primi incontri

un' altra poesia di Arsenij Aleksandrovic Tarkovskij

Dei nostri incontri ogni momento noi
festeggiavamo come epifania,
soli nell'universo tutto. Tu
piú ardita e lieve di un battito d'ala
su per la scala, come un capogiro
volavi sulla soglia, conducendomi
tra l'umido lillà, dentro il tuo regno
che sta dall'altra parte dello specchio.

Quando scesa la notte, a me la grazia
fu elargita, le porte dell'altare
si aprirono, nel buio prese luce
e lenta si chinò la tua nudità.
.

Sulla terra tutto fu trasfigurato,
anche le cose semplici - il catino,
la brocca - e tra noi di sentinella
stava l'acqua dura e stratiforme.

Chissà dove fummo sospinti,
dinanzi a noi s'aprivano miraggi
di città costruite per prodigio,
solo la menta si stendeva sotto i piedi
gli uccelli erano compagni di viaggio
i pesci balzavano dal fiume
il cielo si dispiegava ai nostri occhi.

Quando il destino seguiva i nostri passi
come un pazzo con il rasoio in mano.

2 commenti:

Angela ha detto...

Trovo questa poesi bellissima. Tutte le cose semplici che gioiscono con la coppia degli amanti, in una specie di pancreismo emozionale. Gli ultimi due versi, poi, così improvvisi, sono un capolavoro di happening.

Anonimo ha detto...

"Quando il destino seguiva i nostri passi come un pazzo con il rasoio in mano."

Quest'immagine, molto forte, esula dalla poesia d'amore...è poesia di vita. In poche parole ecco riassunta la vita dell'uomo travolto dal destino r dalle passioni.