28/02/07

La morte della terra


La morte della terra
La grande “carestia” in Ucraina nel 1932-33
Atti del convegno, Vicenza, 16-18 ottobre 2003
A cura di Gabriele De Rosa e Francesca Lomastro
collana Media et Orientalis Europa, 2
*
Durante gli anni 1932-33 milioni di contadini ucraini morirono a causa della mancanza di viveri, dello sfinimento fisico, del tifo, delle deportazioni, dei suicidi provocati dallo squilibrio psichico e dal collasso sociale. È quella che viene ricordata come la grande “carestia” in Ucraina e nel Caucaso del nord. Una carestia molto particolare, non dovuta a condizioni naturali avverse, ma alle scelte staliniane nella politica di collettivizzazione delle campagne e di industrializzazione dell’Unione Sovietica. Scelte che portarono a una sconvolgente tragedia, che segnò in maniera indelebile i paesi colpiti.Studiosi italiani e stranieri riesaminano in questo libro le vicende di quegli anni terribili, l’eco che ebbero nel mondo, i riflessi nella letteratura, le conseguenze sulla società ucraina che arrivano fino ai nostri giorni .
Contenuti:
Boris Hudyma, L’Ucraina e la grande “carestia”. Gabriele De Rosa, L’Europa e la carestia in Ucraina. Andrea Graziosi, Conseguenze e implicazioni della grande carestia del 1932-33. Jurij Scherbak, The Political, Legal and Moral Lessons of Ukrainian Genocide, the Great Famine of 1932-33. Viktor Kondrashin, La carestia del 1932-33 in Russia e in Ucraina: analisi comparativa (cause, dati, conseguenze). Nikolaj Ivnitskij, Il ruolo di Stalin nella carestia degli anni 1932-33 in Ucraina (dai documenti dell’archivio del Cremlino del Comitato centrale del Partito comunista dell’Unione Sovietica e dell’OGPU). Jurij Shapoval, La Leadership politica ucraina e il Cremlino nel 1932-33: i coautori della carestia. Mauro Martini, “Lazar’ di ferro”: la fame come risorsa politica. Ettore Cinnella, La collettivizzazione e la carestia nel carteggio segreto dei gerarchi comunisti. Gerhard Simon, War der Holodomor ein Instrument zur «Liquidierung» des ukrainischen Nationalismus? Ewa Rybalt, La carestia in Ucraina nel contesto della politica polacca di normalizzazione. Orest Subtelny, Observing the Famine of 1933: The Reports of German Diplomats. Francesco Guida, L’Ucraina all’inizio del periodo interbellico nella testimonianza di alcuni osservatori italiani. Giorgio Petracchi, Il fascismo, la diplomazia italiana e la “questione ucraina”. La politica orientale dell’Italia e il problema dell’Ucraina (1933-1941). Francesca Lomastro, Nel silenzio italiano. Riccardo Bondioli, la “carestia”, il fascismo. Sante Graciotti, Un aspetto del genocidio per fame: il genocidio spirituale. Oxana Pachlovska, La Madre e l’Anticristo: echi della Grande Fame in letteratura. Simona Merlo, Le condizioni della Chiesa ortodossa durante la “carestia”. Maria Pia Pagani, I “folli di Dio” ucraini negli anni del totalitarismo Sovietico. James E. Mace, Is the Ukrainian Genocide a Myth? Hubert Laszkiewicz, La famine en Ukraine des années 1932-33 et l’historiographie polonaise. Stanislav Kul’chyts’kyj, Il tema della carestia nella vita politica e sociale dell’Ucraina alla fine degli anni Ottanta. Federigo Argentieri, James E. Mace. Oklahoma, 18 febbraio 1952-Kyiv, 3 maggio 2004.
Messaggio al Parlamento Italiano e alla Commissione Europea.
approfondimenti:

HOLOMODOR: risoluzione italiana al Congresso mondiale sull' Ucraina

manifesto di propaganda sovietica conto i Kukaki (così erano chiamati i piccoli proprietari terrieri ucraini)

opera pittorica sull' holomodor

collettivizzazione forzata in Ucraina



75-mo anniversario del Holodomor (carestia artificiale) degli anni 1932-33 in Ucraina
Negli anni 2007-2008 la comunità internazionale celebrerà il 75-mo anniversario dell’ Holodomor degli anni 1932-33 in Ucraina, quando furono sterminati oltre 7 milioni di uomini, donne e bambini ucraini. Questa tragedia non fu risultato di qualche calamità naturale, ma della politica pianificata del regime comunista sovietico sotto la guida di Josif Stalin, per annientare la libertà (volontà) del popolo ucraino. Il Parlamento sottolinea che il 75-mo anniversario dell’Holodomor degli anni 1932-1933 in Ucraina dovrebbe essere la base fondamentale per rendere onore alla memoria delle vittime, riconoscere questa tragedia come Genocidio contro il popolo ucraino, processare i criminali del regime comunista sovietico, ammettere l’incapacità della comunità internazionale di reagire con il debito rimprovero nel passato e chiamare la comunità internazionale ad essere vigile contro ogni manifestazione di repressioni e di violenze nel futuro.
Considerato che negli anni 1932-1933 nel territorio chiamato l’Ucraina, 7 milioni di uomini, donne e bambini morirono a causa della privazione dei mezzi principali per vivere, che portò al Holodomor;

Considerato che milioni di ucraini morirono non per cause naturali, ma in seguito alla crudele ponderata politica, indirizzata a punire gli ucraini per essersi opposti contro la repressione sovietica politica ed economica e la ‘russificazione’ spirituale (religiosa e culturale), inclusa la forzata collettivizzazione dell’agricoltura e la distruzione del patrimonio religioso, culturale e scientifico degli ucraini;

Considerato che esistono precise ed evidenti testimonianze sulle intenzioni criminali del governo centrale dell’ex-Unione Sovietica, il quale diresse la requisizione di grano dall’Ucraina, ne esportò nell’Occidente 1.700.000 tonnellate, controllò severamente le frontiere di Ucraina, non lasciando andare le vittime della carestia in Russia o in altri paesi in cerca di pane. Il governo a Mosca rifiutò inoltre le proposte che arrivavano dai fondi internazionali di aiuto per aiutare le vittime della carestia, negando la presenza della carestia in Ucraina;
Considerato che nell’Occidente ci furono collaboratori del regime sovietico i quali credevano alla propaganda sovietica, e alcuni governi come il governo degli Stati Uniti d’America, perfino allargarono le relazioni diplomatiche con l’Unione Sovietica in questo periodo di terribili atrocità;
Considerato che uno dei più tristemente noti criminali in collaborazione con il regime comunista, il corrispondente Walter Duranty del New York Times, non solo elogiò la propaganda Sovietica della collettivizzazione, ma anche negò l’annientamento mediante l’Holodomor, intenzionalmente inducendo i lettori in errore ed essendo per questo premiato dal Premio Pulitzer per il giornalismo;
Considerato che il noto storico britannico Robert Conquest nella sua opera “Raccolto di dolore” (The Harvest of Sorrow) descrisse così le dimensioni di questa tragedia: “Un quarto di popolazione di campagna, uomini, donne e bambini giacevano morti o morenti, e tutti gli altri si trovavano in diversi stadi di indebolimento, da non poter seppellire suoi parenti o vicini di casa”;

Considerato che la Commissione del Congresso degli Stati Uniti d’America nel rapporto finale dal 1988 ha confermato che il governo dell’ex-regime Sovietico negli anni 1932-1933 consapevolmente utilizzò la brutale politica della carestia artificiale per sopprimere il popolo ucraino, i suoi fondamentali diritti religiosi e politici ed è arrivato alla conclusione che il Holodomor in Ucraina negli anni 1932-1933 fu il Genocidio contro il popolo ucraino, come più tardi era precisamente definito dalla Convenzione della Organizzazione delle Nazioni Unite sul Genocidio;

Considerato che i governi di molti paesi in documenti ufficiali e risoluzioni hanno riconosciuto e confermato l’Holodomor in Ucraina negli anni 1932-1933 come Genocidio;

Considerato che il Presidente dell’Ucraina il 25 novembre 2005 si è rivolto a tutti i paesi del mondo, affinché riconoscessero l’Holodomor in Ucraina negli anni 1932-1933 come Genocidio;

Considerato che, proponendosi di seguire il Decreto del Presidente dell’Ucraina dal 26 novembre 1998, tutte le comunità ucraine del mondo commemorano questa tragedia nel mese di novembre, e il 75-mo anniversario sarà il motivo per una speciale celebrazione, ancora più grande e diffusa;

Considerato che molti ucraini, che sopravvissero durante l’Holodomor in Ucraina negli anni 1932-1933, emigrarono in Italia e anche i loro figli e nipoti, ed anche gli ultimi arrivati di origine ucraina, hanno fatto di tutto per la crescita e lo sviluppo di questo paese;

Considerato che l’Italia condanna ogni atrocità, ogni crimine contro l’umanità e il genocidio, e i cittadini italiani apprezzano molto e difendono i diritti umani;
Il Parlamento decide così:

Che l’Holodomor in Ucraina negli anni 1932-1933 è riconosciuto e testimoniato come Genocidio contro il popolo ucraino.
Che nel 75-mo anniversario del Holodomor si deve solennemente commemorare le vittime del Holodomor in Ucraina negli anni 1932-1933 e fissare il mese di novembre in Italia per la commemorazione annuale, come tempo di riflessione sull’Holodomor in Ucraina negli anni 1932-1933.
Che il regime comunista dell’Unione Sovietica con il centro a Mosca, deve essere processato per il suo sistematico disprezzo della vita umana, dei diritti umani e dell’autodeterminazione, aspetto che caratterizzava la politica repressiva di Josif Stalin e dei suoi collaboratori durante l’Holodomor in Ucraina negli anni 1932-1933.
Che la gente dell’Occidente, che favorì e fu complice dell’occultamento del crimine, deve essere processata anche a posteriori, e i loro direttori e sostenitori devono essere denunciati pubblicamente; a questo riguardo il Parlamento invita la redazione di New York Times ad annullare il Premio Pulitzer al Walter Duranty, un loro corrispondente e i membri della direzione del Comitato Pulitzer della Columbia University di revocare questo premio, dissociandosi così dalla complicità nel crimine.
Che durante il 75-mo anniversario dell’Holodomor in Ucraina negli anni 1932-1933, nel momento in cui l’Ucraina sta avanzando verso la democrazia più completa con il rispetto più grande verso i diritti umani,e verso libere opportunità spirituali ed economiche, è molto importante che l’Italia continui ad aiutare l’Ucraina nel suo sforzo per il miglioramento della sua società e del popolo, ed anche
Che storici, scienziati e parlamentari debbano favorire l’inserimento dei materiali sul Holodomor in Ucraina negli anni 1932-1933 nei programmi scolastici, rendendoli accessibili in tutto il mondo per lo studio più profondo di questa grande tragedia dell’umanità, affinché serva da avvertimento contro simili tragedie. Infine chiede che siano elaborati e archiviati tutti i materiali complementari.

27/02/07

Interpretazioni grafiche su tema ucraino

Paesaggio con ragazza e animali

Contadine con pysanky

Terra cosacca


26/02/07

Cosacchi

colbacco cosacco

Taras Bul'ba

danza cosacca

fiume Dnipro

Bandiera dei cosacchi del Dnipro, così si chiama il Dnepr in lingua ucraina



*


Alla fine del XV secolo, la guerra e la peste avevano decimato la popolazione dell' Ucraina; in questo periodo, la regione venne occupata da schiavi in fuga e da rifugiati ortodossi che scappavano dalle regioni vicine, dove i controlli erano molto più severi. Tutte queste persone vennero definite kazaks (cosacchi), un termine turco che significa fuorilegge, avventuriero o predone. I cosacchi dell'Ucraina con il passare del tempo diedero vita a uno stato che, anche se ufficialmente era sotto la dominazione dapprima della Polonia e poi della Russia, godeva di una grande autonomia.
La musica ucraina trae ispirazione dalle antiche tradizioni orali dei bylyny (poemi narrativi epici) e delle dumas, lunghe ballate liriche che celebravano la gloria dei Cosacchi.


Alla foce del Dnipro, c' è la città Zaporozhie. Nel cuore della citta si trova l' isola-parco di Chortitsja, isola che si estende per due chilometri nel fiume Dnipro. Quest’isola fu scelta dai cosacchi per la sua posizione strategica come base di riunione e di difesa; qui nella metà del XVI si riunirono diversi gruppi di cosacchi per costruire il primo forte cosacco e qui continuarono a riunirsi nei momenti critici, mantenendo vive le proprie tradizioni militari e osservando un rigido regolamento (non erano ammesse sull’isola, ad esempio, le donne). Nel 1775 Caterina la Grande fece distruggere il forte. Dal 1965 l’intera isola è stata dichiarata Parco Naturale; adesso li si trova il Museo Storico dei Cosacchi di Zaporozhie.


La terza canzone dell' audio, s' ispira ai cosacchi ucraini.


Il Taras Bul' ba fu il mio primo incontro con i cosacchi. Ero una ragazzina romantica quando lo lessi.


Taras Bul'ba fu scritto da Gogol nel 1834 ed era ambientato nell'Ucraina del XV sec., devastata dai tartari, governata dai polacchi e messa a ferro e fuoco dalle scorribande di nomadi cosacchi. Taras Bul'ba è appunto uno dei capi più belluini alla guida dei cosacchi. Ed è affiancato dai figli Andrea ed Ostap. Ad un certo punto va all'assalto della città di Dubno, ma Andrea, per amore di una polacca, tradisce i suoi, passando nelle schiere nemiche. Durante uno scontro è proprio Taras in persona ad ucciderlo. Ostap, intanto, viene fatto progioniero e portato a Varsavia e viene torturato. Il padre ovviamente giura vendetta. Parte all'assalto seguito da tutti i cosacchi, ma viene fermato dal generale Potocki, alle porte di Cracovia.


La figura del padre è di una forza terribile e di una caratterizzazione magistrale. Io parteggiavo, naturalmente, per il figlio Andrea, per motivi romantici, anche se capivo il padre e restavo affascinata dalle leggi tremende dell' onore cosacco.

Sempre in tema di pysanky


Eccomi in questo nuovo blog.

Sempre in tema di pysanky, le tipiche uova ucraine decorate ho creato quest'immagine.

E' una composizione di uova al naturale, uova pysanky ed uova decorate come la ceramica tipica di Caltagirone (Sicilia). Le uova, simbolo della vita che sta per sbocciare, sono di buon auspicio a tutti in questo connubio siculo-ucraino.

22/02/07

Terra d' acque

Il mar d' Azov è il tronco settentrionale del mar Nero, come si può vedere dalla cartina, ad esso collegato dallo stretto di Kerch








YALTA sul mar Nero




I FIUMI





L' Ucraina ha 300 fiumi e 3.000 laghetti, oltre a due mari, il mar d' Azov, e il mar Nero.


Ecco i fiumi più importanti:

Fiume di San (433 chilometri; 16.861 chilometro di ²)
Fiume di Uzh (127 chilometri; 2750 chilometri di ²)
Buh occidentale (772 chilometri; 39.420 chilometri di ²)
Fiume di Poltva
Danubio (2.888 chilometri; 817.000 chilometri di ²)
Fiume di Prut (953 chilometri; 27.500 chilometri di ²)
Fiume di Cheremosh (167 chilometri; 2.560 chilometri di ²)
Latoritsia (188 chilometri; 3.130 chilometri di ²)
Dniester (1.362 chilometri; 72.100 chilometri di ²)
Zbruch (247 chilometri; 3.300 chilometri di ²)
Tysmenytsia
Seret
Bystrytsia (183 chilometri; 2.375 chilometri di ²)
Insetto del sud (806 chilometri; 63.700 chilometri di ²)
Inhul (300 chilometri)
Vovk
Molochna (197 chilometri; 3.450 chilometri di ²)
Dnieper (2.290 chilometri; 516.300 chilometri di ²)
Inhulets (549 chilometri; 14.870 chilometri di ²)
Bazavluk
Bilozerka
Konka (146 chilometri; 2 580 chilometri di ²)
Samara (320 chilometri; 22.600 chilometri di ²
Byk
Vorskla (464 chilometri; 14.700 chilometri di ²)
Psel (717 chilometri; 22.800 chilometri di ²)
Sula (365 chilometri; 19.600 chilometri di ²)
Romen (111 chilometro; 1.645 chilometri di ²)
Supiy
Tiasmyn (164 chilometri; 4.570 chilometri di ²)
ROS (346 chilometri; 12.575 chilometri di ²)
Trubizh (113 chilometri; 4.700 chilometri di ²)
Stuhna (68 chilometri)
Desna (1.130 chilometri; 88.900 chilometri di ²)
Oster (199 chilometri; 2.950 chilometri di ²)
Seim (748 chilometri; 27.500 chilometri di ²)
Sudost (208 chilometri; 5.850 chilometri di ²)
Irpin (162 chilometri;
Teteriv (365 chilometri; 15.100 chilometri di ²)
Prypiat (710 chilometri)
Fiume di Horyn (659 chilometri; 22.700 chilometri di ²)
Sluch (451 chilometro; 13.800 chilometri di ²)
Uzh (256 chilometri; 8.080 chilometri di ²)
Styr (494 chilometri; 13.100 chilometri di ²)
Mius (258 chilometri; 1190 chilometri di ²)
Kalmius (209 chilometri; 5.070 chilometri di ²)
Fiume di Kalchik
Alma (83 chilometri)
Salhir (204 chilometri; 3.750 chilometri di ²)
Chorna Seversky Donets (1.053 chilometri; 98.900 chilometri di ²)

YALTA

Famoso centro turistico della Crimea. La città ha una localizzazione che gli dà un clima eccellente, con inverni miti e una ricchezza notevole di vegetazione. Le montagne sono ricche di lussureggianti foreste ed in estate c'è una stupenda brezza marina. A Yalta si puo' visitare il Palazzo della famiglia reale Russa costruito nel 1911 in stile rinascimentale Italiano con elementi di architettura arabo-bizantina. Interessante è visitare il castello di Swallow Nest che è localizzato sulla cima del Capo Ay-Todor. Andando oltre questo posto possiamo trovare anche le rovine di una fortezza Romana di 2000 anni fa. A Massandra, località a 5 km. da Yalta possiamo trovare il Centro di Ricerca per la Viticoltura e Vinicultura. A 6,5 Km. da Yalta possiamo trovare il Giardino Botanico Nikitskiy: ricco di una varietà impressionante di piante. Con 85.000 abitanti, è denominata dagli stranieri la "San Remo"... la "Cannes"... la "Nizza"...insomma la perla del Mar Nero.

21/02/07

Il canto della schiera di Igor



Illustrazione di
Ivan Ya. Bilibin


СЛОВО О ПЛЪКУ ИГОРЕВЂ, ИГОРЯ СЫНА СВЯТЪСЛАВЛЯ, ВНУКА ОЛЬГОВА.
CANTO DELLA SCHIERA DI IGOR', DI IGOR' FIGLIO DI SVJATOSLAV, NIPOTE DI OLEG.


Esordio nel ricordo di Bojan
1
Не лЂпо ли ны бяшетъ, братїє, начяти старыми словесы трудныхъ повЂстїй о пълку ИгоревЂ, Игоря Святъславлича?
Non sarebbe forse meglio, o fratelli, intonare in stile antico il racconto della schiera di Igor', di Igor' figlio di Svjatoslav?


2
Начати же ся тъй пЂсни по былинамъ сего времени, а не по замышленїю Бояню. Боянъ бо вЂщїй, аще кому хотяше пЂснь творити, то растЂкашется мыслію по древу, сЂрымъ вълкомъ по земли, шизымъ орломъ подъ облакы.
Che invece questo canto esordisca secondo i fatti del nostro tempo, e non secondo la fantasia di Bojan! Ché il vate Bojan, se per qualcuno voleva cantare un canto, si arrampicava come uno scoiattolo sugli alberi, correva per la terra come un lupo grigio, volava sotto le nubi come un'aquila azzurra.


3
Помняшеть бо, речь, първыхъ временъ усобіцЂ. Тогда пущашеть ĩ соколовь на стадо лебедЂй: которыи дотечаше, та преди пЂснь пояше старому Ярослову, храброму Мстиславу, иже зарЂза Редедю предъ пълкы касожьскыми, красному Романови Святъславличю
Rievocava, diceva, le battaglie dei tempi andati. Lanciava allora dieci falchi contro uno stormo di cigni, e quale che arrivava a segno intonava per primo un canto in onore dell'antico Jaroslav, per l'ardito Mstislav che trafisse Rededja davanti alle schiere circasse, al bel Roman figlio di Svjatoslav.


4
Боянъ же, братїє, не ĩ соколовь на стадо лебедЂй пущаше, нъ своя вЂщїа пръсты на живая струны въскладаше; они же сами княземъ славу рокотаху.
Ma Bojan, o fratelli, non dieci falchi lanciava contro lo stormo di cigni: ma posava le sue dita stregate sopra le corde viventi e quelle da sole cantavano ai principi gloria.

Il presagio dell'eclisse
5
Почнемъ же, братїє, повЂсть сїю отъ стараго Владимера до нынЂшняго Игоря, иже истягну умь крЂпостїю своєю и поостри (и) сердца своєго мужествомъ; наплънився ратнаго духа, наведе своя храбрыя плъкы на землю ПоловЂцькую за землю Руськую.
Cominciamo dunque, o fratelli, questo racconto dall'antico Vladimir all'odierno Igor', il quale temprò la mente con la volontà, infiammò il cuore con il coraggio e, ricolmo di spirito guerriero, condusse le sue valorose schiere oltre la terra russa, in terra polovesiana.


6
Тогда Игорь възрЂ на свЂтлоє солнце и видЂ отъ него тьмою вся своя воя прикрыты.
Alzò Igor' lo sguardo al sole lucente e vide che da esso veniva un'ombra che copriva le schiere.


7
И рече Игорь къ дружинЂ своєй: «Братїє и дружино! Луце жъ бы потяту быти, неже полонену быти; а всядемъ, братїє, на свои бръзыя комони, да позримъ синего Дону.»
E disse Igor' alla sua družina: «Fratelli e družina, è meglio morire che essere fatti prigionieri. Montiamo perciò, o fratelli, sui nostri veloci destrieri per guardare l'acqua dell'azzurro Don!»


8
Спала князю умь похоти и жалость єму знаменіє заступи искусити Дону великаго.
S'infiammò al principe il cuore per il desiderio di guerra e la brama di bere l'acqua dell'azzurro Don gli rese oscuro il presagio.


9
«Хощу бо,» рече, «копїє приломити конець поля Половецкаго, съ вами, русици, хощу главу свою приложити, а любо испити шеломомь Дону.»
Disse: «Con voi o Russi, voglio spezzare la mia lancia sul confine del campo cumano; voglio sacrificare la mia testa o bere con l'elmo l'acqua del Don!»

La schiera di Igor' marcia verso la battaglia
10
О Бояне, соловїю стараго времени! Абы ты сїа плъкы ущекоталъ, скача, славїю по мыслену древу, летая умомъ подъ облакы, свивая славы оба полы сего времени, рища въ тропу Трояню чресъ поля на горы. ПЂти было пЂснь Игореви, того внуку:
O Bojan, usignolo del tempo antico! Se fossi stato tu a celebrare queste imprese, saltando come un usignolo sugli alberi, volando con la mente sotto le nubi, congiungendo le due ali della gloria dei nostri tempi, percorrendo il sentiero di Trojan, attraverso i campi e verso le montagne, così, intoneresti questo canto per suo nipote Igor':


11
«Не буря соколы занесе чрезъ поля широкая, галици стады бЂжать къ Дону великому.»
«Non la tempesta ha portato i falchi attraverso le ampie distese: stormi di cornacchie fuggono verso il grande Don.»


12
Чи ли въспЂти было, вЂщей Бояне, Велесовь внуче:
Invece così avresti dovuto cantare, o profetico Bojan, nipote di Veles:


13
«Комони ржуть за Сулою, звенить слава въ КыєвЂ; трубы трубять въ НовЂградЂ, стоять стязи въ ПутивлЂ!»
«I cavalli nitriscono oltre la Sulà, risuonano inni di gloria a Kiev, squillano le trombe a Novgorod, si alzano gli stendardi a Putivl'.»

L'Incontro di Igor' con Vsevolod
14
Игорь ждетъ мила брата Всеволода.
Igor' aspetta Vsevolod, il caro fratello.

15
И рече єму Буй Туръ Всеволодъ:
E gli disse Vsevolod, Toro Impetuoso:

16
«Одинъ братъ, одинъ свЂтъ свЂтлый ты Игорю! оба єс†Святъславличя!
«Unico fratello, unica mia luce, o tu, Igor'! Siamo entrambi figli di Svjatoslav!

Così inizia, di BAZZARELLI Eridano [cura e traduzione]: Il canto dell'impresa di Igor'. Rizzoli, Milano 1991. Splendida edizione tradotta e riccamente annotata.

HOLOMODOR

Clicca sull' immagine per vedere il filmato su Google


Il termine Holodomor deriva dall' espressione ucraina moryty holodom (Морити голодом), che significa "infliggere la morte attraverso la fame". In Ucraina, il giorno ufficiale di commemorazione dell' Holodomor è il quarto sabato di novembre.
Se è vero che la carestia che interessò l'Ucraina fu parte di un più ampio fenomeno che si manifestò in altre regioni sovietiche, il termine Holodomor si applica esclusivamente a quanto accadde nei territori abitati da genti di etnia ucraina. Proprio per questo motivo, l'Holodomor è anche noto come "il genocidio ucraino" o, in alternativa, "l' olocausto ucraino", a significare come, probabilmente, esso fu lo strumento appositamente pianificato dalle autorità sovietiche per distruggere la nazione ucraina come entità sia politica che sociale. Mentre gli storici sono ancora divisi sul fatto di considerare l'Holodomor un genocidio (sulla base della definizione legale di genocidio fornita dalla Convenzione per la prevenzione e la punizione del crimine di genocidio), diversi Stati (Ucraina, Argentina, Australia, Azerbaijan, Belgio, Canada, Estonia, Georgia, Ungheria, Italia, Lettonia, Lituania, Moldova, Polonia, Stati Uniti e Città del Vaticano)lo hanno già riconosciuto come tale, molti altri si stanno apprestando a riconoscerlo. Il governo ucraino ha istituito un giorno dell'anno, il 25 novembre (detto giorno della rimembranza), dove ricordare tale immane tragedia. (da Wikipedia)
Il genoicidio costò 10 milioni di vite umane. Da granaio d' Europa, l' Ucraina, una delle regioni più fertili del mondo per la ricchezza di humus e di acque, si trasformò in una landa di disperazione e di morte. Ancora oggi, dopo il passaggio all' indipendenza, a causa del cambiamento del sistema economico ha carenze alimentari, tant' è che deve importare persino il frumento. Dove sono finite le migliaia di trattori che aravano la sua terra nera?

Gli strumenti musicali tradizionali



La musica ucraina trae ispirazione dalle antiche tradizioni orali dei bylyny (poemi narrativi epici) e delle dumas ( lunghe ballate liriche) che celebravano la gloria dei cosacchi. La musica popolare ucraina affonda le sue radici nei leggendari kozbar, i menestrelli erranti del XVI e del XVII secolo, le cui canzoni, che narravano episodi eroici, erano accompagnate dal kozba, uno strumento simile al liuto.
La bandura, uno strumento più grande che poteva avere fino a 45 corde, sostituì il kozba nel XVIII secolo. I cori di bandura si diffusero nell'arco di poco tempo e la bandura divenne il simbolo della nazione. Oggi, il Coro di Bandura Ucraino di Kiev si esibisce in tutto il mondo. Mykola Lysenko è probabilmente il compositore classico ucraino più conosciuto e famoso, perché ha arrangiato le sue composizioni per pianoforte, basandosi su canzoni popolari ucraine.

20/02/07

Dalla nostra inviata speciale!



Durante il periodo di Pasqua è tradizione ingaggiare "lotte" tra uomini e donne con le Pisanky (uova decorate a mano) o le Krašanki (uova di un sol colore) che consistono nell'urtare tra loro le uova con la punta o la parte opposta. Risulta vincitore chi riesce per primo a rompere l' uovo dell'avversario.


Gli abiti della tradizione






Grazie alla scuola di ballo "Barvinok", si conservano i balli e i vestiti della tradizione.



Modest Petrovič Musorgskij


Un compositore dello stile romantico, da ricordare come un appartenente al cosiddetto "Gruppo dei Cinque" (compositori che nella loro musica lasciavano un impronta nazionale, anche nazionalista, intesa come riscoperta delle musiche tradizionali e del loro impatto sulla cultura nazionale).

19/02/07

di Taras Shevcenko, il più grande poeta ucraino

Il testamento

A sera
Tutt'intorno alla casa
c'è un giardino di ciliegi.
Tutt'intorno ai ciliegi
ronzano i calabroni.
Tornano gli aratori con l'aratro.
Le fanciulle camminano cantando.
Aspettano, le madri, con la cena.
Sotto i ciliegi,
la famiglia siede a mensa.
S'accende
la stella vespro. La figlia
porta la cena in tavola. La madre
le vorrebbe insegnare... Ma non può.
L'usignolo le tronca la parola.
La madre dispone,
vicino alla casa,
i più piccoli figli.
Li fa addormentare.
Si addormenta con loro... Tutto tace.
Soltanto le fanciulle
non tacciono, e l'usignolo.

Alcuni versi del testamento in italiano

"Se muoio mi sotterrino

sull'alta collina: fra le steppe della mia

bella Ucraina

Che si vedano i campi

il Dnepr con le sue rive

Che si oda il muggire

del fiume stizzito..."

fantasia ucraina

Clicca sull' immagine per accedere al video.

18/02/07

alcune pysanky grafiche













la canzone di Liuba


(clicca sul titolo per vedere il filmato)

terra di Vladimiro


(clicca sul titolo per accedere al video)

omaggio alla terra di mia madre


Ecco il primo video
(Clicca sull imagine per vederlo)